Scuola di Formazione in Cittadinanza Attiva Europea e Mondiale fondata e diretta da Giuseppe Enrico Brivio in collaborazione con il Circolo Arci Il Contatto di Sondrio
Il momento è maturo per ripensare alle modalità con le quali il genere umano intende vivere e condividere una nuova stagione planetaria. Questa è la motivazione per la nascita di una nuova scuola, dedicata alla formazione di una cittadinanza attiva che, a partire dal consolidamento del processo d’integrazione europea, si proponga di dialogare con l’umanità tutta, nel solco della Pace tra i Popoli, la Difesa dei Diritti Umani, il Rispetto del Pianeta.
Chiediamo alle persone che conosciamo essere competenti e sensibili di collaborare ad un vero e proprio calendario tematico, esprimendo da subito l’eventuale disponibilità.
La scuola sarà presentata in autunno con i nomi dei docenti e i relativi programmi.
Stiamo vivendo in questi giorni una fase delicatissima del processo di integrazione europea, forse la più grave da quando nel lontano 9 maggio 1950, a Parigi il Ministro degli Esteri della Francia Robert Schuman pronunciò, a sorpresa, la famosa “Dichiarazione Schuman” che portò nel 1952 alla Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (C.E.E.), il primo passo concreto verso l’unità europea come fattore di pace, come era stata preconizzata al confino sull’isola di Ventotene nell’inverno tra il 1941 e il 1942, in piena seconda guerra mondiale, da tre grandi personalità antifasciste, Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni in un “Manifesto per un’Europa libera e unita”, meglio noto come “Manifesto di Ventotene. La pandemia da Covid – 19 – sta dando spazio a forze centrifughe che rischiano di riportare i popoli europei alle maledizioni del passato proprio mentre ci sarebbe bisogno di solidarietà tra gli Stati e tra i cittadini europei. Da qui l’impegno per una Europa sovrana, democratica e solidale sollecitando una partecipazione attiva dal basso dei cittadini europei, a partire dai giovani.
Fin d’ora rafforzeremo la pagina Facebook di interventi autorevoli a partire da quello sottostante, in preparazione del calendario scolastico d’autunno.
Dopo estenuanti trattative nella riunione del Eurogruppo del 9 aprile 2020 si è finalmente trovato una intesa sui provvedimenti urgenti da prendere per rispondere alla crisi introdotta dal Covid – 19 in tutta Europa. Si è trattato di una complessa partita a scacchi che ha infine portato alla possibilità di mettere in campo risorse complessive per circa
1.000 miliardi di euro per prestiti dal Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) solo per spese sanitarie legate al contrasto alla pandemia e alle sue conseguenze, senza condizionalità, crediti Bei alle aziende, fondo per la disoccupazione ed un fondo per la ricostruzione legato al bilancio pluriennale europeo che deve dunque essere potenziato con strumenti finanziari innovativi.
Un accordo al Eurogruppo non è però che un primo passo di un difficile negoziato che diverrà operativo solo con il consenso unanime dei Capi di Stato e di Governo che si riuniranno la settimana prossima. Dopo questa breve introduzione mi sembrano opportune alcune considerazioni:
1) E’ stata bloccata con questa intesa la possibile deriva nazionalista in Europa, come si evince dalle furiose dichiarazioni dei sovranisti nostrani che la dicono lunga sul loro europeismo…
2) L’Europa intergovernativa confederale è dura a morire! C’è infatti da prendere in considerazione il fatto che in seno al Consiglio Europeo si decide alla unanimità; esiste dunque il diritto di veto, foriero di immobilismo, a scapito della efficacia della azione europea e dei più elementari principi democratici, come ha da tempo denunciato il Movimento Federalista Europeo. L’ultima parola per definire come strutturare il nuovo fondo previsto per la ripresa dalla crisi da COVID – 19 spetta dunque al Consiglio Europeo. Sorprese in positivo od in negativo sono ancora possibili.
Per una valutazione complessiva credo che sia necessario considerare quanto ha già deciso la BCE che ha già messo in campo 750 miliardi di euro in un primo tempo, portati poi a 1500-1600 miliardi di euro. Oltre al fondo SURE anti disoccupazione ammontante a 500 miliardi di euro bisogna ricordare l’azione di aiuto della Banca europea degli investimenti (Bei) .C’è poi in campo un proposta francese volta al rilancio della economia europea.
Giuseppe Enrico Brivio Vice-presidente del Circolo Arci Il Contatto di Sondrio e Referente per l’Area Cittadinanza Attiva Europea e Mondiale
Marco Francesco Doria,Presidente del Circolo Arci il Contatto di Sondrio, Infermiere Naturopata ad orientamento Bioenergetico ideatore del metodo Harmonia” al fine di recuperare la salute personale, sostenere quella della propria famiglia ed incidere su quella sociale e ambientale”