Carissimi Amici della Natura,
per i nostri amici bosniaci di Prijateli Prirode Oaza Mira il 2020 è un anno che presenta 2 facce molto diverse tra loro.
La prima è caratterizzata da una pessima stagione turistica dovuta al Covid-19 che ha fatto saltare tutte le visite in programma ai nostri amici di Srebrenica (compreso il viaggio annuale che il GIAN usualmente organizza); ad agosto, infatti, l’ingresso in Bosnia era consentito solo ai residenti o per motivi di lavoro. Inutile dire che l’annullamento delle visite si è tradotto inevitabilmente anche in mancanza di entrate economiche che incidono moltissimo sul bilancio dell’associazione.
La seconda faccia è quella più romantica della fiducia nel futuro dal momento che i nostri amici bosniaci hanno rivolto i loro sforzi alla costruzione di almeno 3 casette tradizionali come primo passo nella ricostruzione del villaggio di Kasapic a 13 km dal centro citta’, alle pendici della montagna Kak, racchiuso tra il fiume Jadar e il torrente Kasapic, completamente distrutto e inabitato . Lo stile utilizzato è quello antico dell’Osat, tramandato di generazione in generazione, basato sull’uso dei materiali primari che si trovano nelle vicinanze come sassi, pietre, abeti, faggi, lana…
Spicca la presenza di un mulino abbandonato e distrutto che prima della guerra era uno dei 5 presenti in zona. Durante l’assedio di Srebrenica i mulini, che fino allora venivano utilizzati solamente per produrre farina, furono convertiti in piccole centrali elettriche per far fronte alla mancanza di energia elettrica nella citta’.
La ricostruzione del mulino avra’ una duplice funzione… da una parte quella classica di macinare e produrre farina, d’altra parte quella di produrre energia elettrica per le tre casette proiettando Kasapic nell’esperienza dell’autosufficienza energetica a impatto zero sull’ambiente. Il villaggio sarà utilizzato anche per turismo sostenibile, agricoltura e allevamento biodinamici, laboratori ed eventi culturali e artistici, scuola della natura per bambini.
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