Dopo quasi due anni di raccolta fondi siamo arrivati al raggiungimento della cifra necessaria alla realizzazione del pozzo.. Il 15/02/2018 siamo finalmente partiti alla volta del villaggio Dango- Bangagau ,BurkinaFaso. Atterrati a Ouagadogou l’emozione sale , al villaggio sanno del nostro arrivo e sono tutti in trepidante attesa. .Già durante il viaggio per raggiungere il villaggio ci si può rendere conto dell’estrema povertà del paese che ci ospita. Durante il percorso veniamo raggiunti da una delegazione di benvenuto ,che ci scorterà sino al villaggio ( compresa una scorta da parte della polizia nazionale).
Al nostro arrivo al villaggio, siamo stati accolti calorosamente con festeggiamenti che sono durati per l’intera giornata e buona parte della nottata. Il giorno successivo la ditta Forex, incaricata da noi alla realizzazione del pozzo, ha dato inizio alla trivellazione e dopo circa tre tentativi è stato individuato il luogo adatto. I lavori sono proseguiti ininterrottamente per tutta la giornata fino alle 22 circa quando finalmente è uscito il primo grande fiotto d’acqua trovato a circa 70mt di profondità.
Nei giorni a seguire la costruzione del pozzo è andata avanti ed è stata realizzata anche una recinzione ed un abbeveratoio in muratura , mentre attendevamo l’arrivo della pompa. La Forex ha ingaggiato alcuni muratori del villaggio, creando così per alcuni giorni lavoro retribuito. Domenica 25/02 alle 11:30 circa è stata montata la testa della pompa, ed abbiamo potuto finalmente attingere acqua potabile, suscitando un grande entusiasmo in tutti gli abitanti del villaggio.
Mentre i lavori procedevano, abbiamo svolto alcuni compiti di rappresentanza, come ad esempio far visita ad alcuni villaggi vicini, dove siamo stati accolti “nella capanna del Consiglio dal capo di ogni villaggio” e dagli anziani che ci hanno ringraziato per quello che stavamo facendo per il villaggio di Dango-bangagau. Siamo stati ricevuti inoltre dal sindaco del distretto di Boussuma, il quale ci ha calorosamente ringraziato e pregato di continuare con altri progetti per il villaggio. Parlando con il sindaco, gli abbiamo fatto presente la totale mancanza di attenzione, da parte delle istituzioni, al problema dell’ inquinamento da plastica che purtroppo dilaga in tutto il territorio. Abbiamo visitato la scuola composta da 7 classi miste ,dove la più numerosa contava addirittura 54 alunni (con un solo insegnante per aula). La scuola è stata realizzata circa 10 anni fa da “Sai fondiaria” con accordi ben precisi con lo Stato che si era impegnato ad occuparsi della manutenzione, cosa che invece non è mai avvenuta, infatti la STRUTTURA NECESSITA D’IMPORTANTI E URGENTI LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE.
La visita che ci ha sconvolti di più è stata all’ospedale, da noi paragonabile ad una stalla, al suo interno, cumuli di spazzatura e animali che vagano ovunque. Parlando con i responsabili, abbiamo chiesto il perché di così tanto degrado in un luogo dove igiene e pulizia dovrebbero essere fondamentali per tutelare la salute dei pazienti ma ci è stato risposto che non possono obbligare le persone a mantenere la struttura pulita, ma visto il nostro disappunto, il giorno dopo l’ospedale era stato completamente ripulito. Alla luce di questo siamo convinti che il primo passo per risolvere la questione igienico-sanitaria possa essere l’informazione unita alla distribuzione di strumenti atti alla raccolta dei rifiuti , che per il momento sono inesistenti. Per questo uno dei nostri prossimi obbiettivi, non appena torneremo, sarà parlare di nuovo con le istituzioni e vedere di riuscire tutti insieme a creare un centro di raccolta e riciclaggio dei rifiuti, così che possano vivere in un ambiente meno inquinato.
Il momento più emozionante è stata la cerimonia per l’inaugurazione del pozzo: siamo stati insigniti del cognome Salbre che è il cognome di tutti gli abitanti del villaggio diventando così parte della famiglia e burkinabè a tutti gli effetti, come profondo ringraziamento per quello che abbiamo fatto per loro.
Siamo ripartiti il giorno seguente con la consapevolezza che c’è ancora da fare , ma altrettanto consapevoli di avere intrapreso la strada giusta, perché per noi il GIAN è anche questo: aiutare chi ha realmente bisogno , portare idee e strumenti per continuare il percorso con questo popolo stupendo che ci ha rubato il cuore.
MARCO, FRANCA ,BOUKARY, GABRIELE