Lo scorso settembre il GIAN (NF Italy) ha aderito al Global Day degli Amici della Natura, la giornata in cui tutti i livelli della nostra associazione celebrano la fondazione avvenuta più di 125 anni fa Vienna. In questa cornice sono state organizzate due attività con l’obiettivo di stimolare l’incontro e lo scambio tra gruppi locali e di sensibilizzare i nostri soci alla difesa dell’”acqua che scorre”, un tema quest’ultimo che negli ultimi anni è stato al centro di parecchie attività dei nostri gruppi locali, in particolar modo contro la proliferazione incontrollata delle mini centraline idroelettriche nei fiumi e torrenti alpini..
La prima attività è stata organizzata a Lozio (BS), al centro delle Alpi italiane, dove il gruppo locale in collaborazione con altre associazioni e con il coordinamento del comune ha proposto due domeniche (19 e 26 settembre) di pulizia del torrente Lanico e dei suoi affluenti. La posizione del paese molto vicina alla cima delle montagne lo rende particolarmente esposto al rischio di esondazione dei torrenti specialmente da quando i cambiamenti climatici hanno aumentato la frequenza delle piogge improvvise e abbondanti. L’attività proposta non aveva quindi solo l’obiettivo di prendersi cura del proprio territorio ma anche quella di prevenire eventuali disastri.
La seconda attività, organizzata dalla Direzione Nazionale in collaborazione con la sezione di GranPino (Cecina) e Volterra, si è tenuta in Toscana dal 24 al 26 settembre e, oltre ai due gruppi locali italiani, ha visto la partecipazione nel gruppo locale francese di Thonon-les-baines (gemellata con GranPino), della volontaria IYNF Khadija Aliyeva proveniente dall’Azerbajan e di Irvin Mujcic rappresentante di PPOM l’associazione Amici della Natura di Srebrenica (Bosnia). Il programma dell’evento è stato focalizzato sulla valorizzazione e la difesa del fiume Cecina.
Il fiume ha un carattere torrentizio e questo lo rende soggetto a scarsità d’acqua nei periodi di siccità; Tuttavia il tratto iniziale dei suoi 73 chilometri offre la possibilità di effettuare piacevoli escursioni nell’entroterra toscano dove, anche durante la siccità, si possono trovare delle piscine di roccia per un bagno rigenerante e rinfrescante.
Ma lo stesso fiume è oggetto da anni di un iper-sfruttamento da parte della multinazionale Solvay (titolare di concessione) che preleva una grande quantità di acqua nel tratto mediano del fiume per trasportare la salgemma agli stabilimenti industriali di Rosignano a circa 25 km di distanza per produrre principalmente bicarbonato.
Oltre ad avere impatti sull’ecosistema fluviale causati dall’enorme prelievo d’acqua che non tiene conto del decorso minimo vitale (cioè la mimina quantità d’acqua che serve per garantire la continuità della vita fluviale) quest’attività industriale provoca con lo scarico a mare dei residui di produzione (sale, gesso, sabbia e argilla e metalli pesanti come mercurio, arsenico, cadmio, cromo e piombo) il decoloramento delle spiagge che assumono un innaturale colore bianco (le acque diventano turchesi) tanto che le spiagge bianche vengono soprannominate “maldive italiane”e stando alla UNEP (United Nations Environment Programme) è tra le 15 spiagge costiere più inquinate del Mediterraneo.
A tal proposito i 2 gruppi locali degli Amici della Natura hanno effettuato un interessante presentazione dello stato del fiume avendo partecipato attivamente nei mesi precedenti a un tavolo tecnico (il primo negli ultimi 40 anni) con altre associazioni ambientaliste, rappresentanti delle istituzioni territoriali e dell’industria per una gestione più equilibrata delle acque del fiume Cecina che tenga conto delle esigenze industriali ma anche civili e soprattutto quelle dell’ecosistema fluviale.
L’evento si è svolto nel pieno rispetto delle normative anti-covid ma è stato molto bello e importante poter tornare a effettuare eventi in presenza impreziositi dalla convivialità che contraddistingue gli Amici della Natura.