Alla vigilia della Cop 21 abbiamo sfilato domenica 29 novembre a Roma in più di 20 mila persone per sollecitare con forza il passaggio rapido e definitivo alla transizione energetica dai combustibili fossili alle risorse pulite e rinnovabili.
Le principali vie della capitale,da Piazza Campo dei Fiori a via dei Fori Imperiali, traguardo dei marciatori prima del concerto, sono state animate dai colori vivaci degli striscioni, dai canti e dagli slogans di tutti i movimenti ambientalisti e sociali aderenti alla marcia e da tantissimi singoli cittadini, grandi e piccoli, accompagnati da amici anche a quattro zampe, che hanno voluto far sentire con forza la loro voce ai governanti della terra e ai negoziatori già giunti nella capitale francese.
E non sono stati i soli a marciare contro i cambiamenti climatici e per la salvaguardia della vita nel pianeta. La marcia globale per il clima tenutasi ieri ha coinvolto oltre 175 Paesi nei cinque continenti con più di 2300 eventi e con un livello record di partecipazione, forse il più alto mai registrato nell’attivismo globale a favore del clima. Segno evidente che le catastrofi già avvenute ed annunciate a causa dei cambiamenti climatici preoccupano più del terrorismo.
Abbiamo marciato anche per gli amici di Parigi che non lo hanno potuto fare per le misure eccezionali di sicurezza adottate dopo i recenti atti barbarici. Ma nel resto del mondo la gente non è rimasta a casa, come qualcuno temeva o sperava, ed è scesa nelle vie e nelle piazze per sollecitare il raggiungimento di intese vincolanti in grado di rompere il circolo vizioso che dai cambiamenti climatici conduce alla povertà e ai conflitti.
Ci siamo mobilitati e continueremo a farlo, anche dopo la COP21, per la tutela del pianeta dall’innalzamento non sostenibile della temperatura globale e per la giustizia climatica, che ponga ciascun Paese di fronte alle proprie responsabilità commisurate al contributo fornito alle emissioni dei gas serra.
Forse la Conferenza di Parigi si apre non sotto i migliori auspici, dopo i tragici eventi dei giorni scorsi e i disordini creati da sparuti gruppi. Speriamo comunque che gli eventi della vigilia servano ad aumentare la determinazione dei grandi e meno grandi della terra a chiudere la COP21 con una nota positiva e a legare il nome di Parigi al raggiungimento un accordo efficace e storico per contrastare i cambiamenti climatici e per consegnare un pianeta bello e pulito alle future generazioni. Chi ha marciato ieri a Roma crede che alla fine l’accordo si farà.
Crediamoci noi tutti amici della natura, ed uniti ce la faremo!
Leonardo Baroncelli
Amici della Natura
Sezione Saviore dell’Adamello