No alla A31

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sabato 6 ottobre alle 14:00 sulla sponda Sud del Lago di Caldonazzo si è tenuta la manifestazione contro un progetto che prevede la costruzione del tratto autostradale a31 Che intende unire Vicenza con Trento.

Chi è a favore della realizzazione di quest’opera sostiene che sarà un’opera poco impattante perché fatta in galleria, che sarà un’opera che risponde alle richieste dell’Europa in materia di adeguamento alla mobilità e trasporti, che costerà relativamente poco alla comunità perché i costi saranno tutti a carico della concessionaria e che risolverà i problemi di viabilità dell’Alto Vicentino.

Il coordinamento nazionale del GIAN, grazie al lavoro svolto dalla sezione di Ledro, ha ritenuto invece di schierarsi con chi è contro il consumo del territorio, con chi vuole legarsi al proprio territorio per difenderlo e ritiene che valorizzarlo non vuol dire aumentare il turismo di massa (conseguenza inevitabile di un’autostrada e dello svincolo che si vuole costrruire li vicino)

Il GIAN ha deciso di schierarsi insieme a tante altre associazioni alla comunità Salviamo la Valdastico perché questo progetto prevede l’espropriazione di un milione di metri quadri di terreno in gran parte agricolo e se da un lato le gallerie renderebbero l’opera meno impattante dal punto di vista visivo restano comunque molto seri i problemi legati al dissesto idrologico alla luce anche del passaggio in un area di frana. La Valdastico Nord Inoltre non risulta essere inserita nelle opere strategiche per lo sviluppo della mobilità Europea e risulta che si, la concessionaria anticiperà i costi della realizzazione(quasi 2 miliardi di euro) ma allo scadere della concessione nel 2026 lo Stato dovrà rifondere l’intera cifra.

Sabato pomeriggio molte associazioni hanno parlato e speso parole cariche di passione per la difesa di un territorio bellissimo e una voce molto precisa è arrivata anche dalle autorità presenti ( il Sindaco di Caldonazzo, Besenello, Calceranico e dell’Altopiano della Vigolana oltre ai consiglieri di minoranza del Levico Terme e di Rovereto) : I piani locali di sviluppo turistico per la zona del Lago di Caldonazzo non si basano su un turismo mordi e fuggi (che verrebbe favorito da un vicino svincolo autostradale) ma si basano sulla conservazione e valorizzazione del territorio per promuovere il turismo lento e dolce.

Questa autostrada insomma è inutile, non ce ne facciamo niente anzi è controproducente per il turismo valorizzante…in poche parole: Non La Vogliamo

 

 

 

 

 

 

Lascia un commento