Un anno di attività degli Amici della Natura di Srebrenica (Prijatelji Prirode Oaza Mira)

Report attività 2017 “Prijatelji Prirode Oaza Mira”- Casa della Natura “Midhat Hacem”

Srebrenica

Il nostro 2017 è stato un anno ricco di novità. Partendo dalla parte più noiosa, quella burocratica, siamo riusciti ad aprire formalmente la nostra associazione in Bosnia ma soprattutto ad avere una base degli amici della natura a Srebrenica. Grazie ad un gruppo di giovani che si sono rimboccati le maniche abbiamo ristrutturato un piano di una vecchia casa con due stanza, spazio cucina/soggiorno, bagno e 12 posti letto in totale. Allo stesso tempo abbiamo attivato percorsi nei piccoli villaggi nella vasta municipalità di Srebrenica che ci portano ad avere due sotttocase della natura in due villaggi (Lago Perucac e Lijeskovik), attività in 6 villaggi (Lago Perucac, Lijeskovik, Jadar, Jasenova, Potocari e Osmace) e a fissare la nostra roccaforte sull’altopiano di Osmace (il cosidetto tetto di Srebrenica) nel piccolo villaggio di Secimici, che oggi rappresenta il nostro cuore che pompa e distribuisce sangue a tutta la nostra terra. NOTA BENE: tutte le nostre strutture sono di proprietà privata (tutti soppravvisuti al genocidio di Srebrenica e ritornati a vivere nella porpira terra) e messe gentilmente a disposizione per le nostre attività per raggiungere un obbiettivo comune condiviso!

RISTRUTTURAZIONE CASA NATURA SREBRENICA:

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INIZIATIVE E PROGETTI:

100 rose per Srebrenica:

SCOH_AR2017_img002l’iniziativa ha coinvolto diversi giovani di Srebrenica, coordinati da un “vecchio” contadino e cacciatore, Avdo Sandic, il quale possiede una piantagione di rose. L’obbiettivo è quello di riappropiarsi dei luoghi abbandonati della città, riportando bellezza e passione ma, soprattutto, rendere consapevole la cittadinanza che la città è nostra, e il suo aspetto non dipende dalle ditte comunali, ma dal nostro senso di responsabilità personale. Il progetto ha voluto anche trasmettere una serie di conoscenze da generazione a generazione, dai vecchi ai giovani il sapore della conoscenza di come piantare e curare i fiori. Elemento fondamentale a Srebrenica, dove la guerra, il genocidio e la pulizia etnica hanno giocato un ruolo chiave nel cercare di cancellare il passaggio di conoscenze da una generazione all’altra. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con la “Coalizione di Srebrenica”, e con il “Forum delle Donne” del partito socialista, nella parte di cura e mantenimento delle rose.

Pulizia della Promenade dei cacciatori:

SCOH_AR2017_img003un gruppetto di giovani ha deciso di prendersi cura degli spazi della nostra città. Un tre giorni di lavoro ha visto i giovani impegnati nel pulire la scalinata che porta alla città vecchia e, in particolari, alle rovine della vecchia “Casa dei Cacciatori”. Un tempo simbolo della ricca Srebrenica, che ogni sera ospitava musica dal vivo e cucina tipica di selvaggina. Oggi è in stato di completo abbandono e richiama solamente ubriaconi e eroinomani, per usufruire delle sostanze da cui sono dipendinti. Oltre alla vegetazione, che ormai si era presa la scalinata e il panorama sulla città, considerevole era l’ammontare di immondizia gettato nella zona: da bottiglie di plastica, vetro, a siringhe, assorbenti e condom, etc. Sicchè abbiamo proveduto a falciare le erbaccie, eliminare i cespugli, ripulire la zona dalla monnezza gettate. L’iniziativa ha coinvolto il “Forum dei giovani del Partito Socialista” e la ditta comunale “Polet” (ente con in carico le responsabilità riguardanti acquedotto, rete fogniaria e raccolta monnezza cittadina), che ha supportato il progetto fornendo le attrezzature per la pulizia (motosega, rastrelli, falci, forche, etc.) e provveduto all’installazione di un cassonetto per l’immondizia nello spiazzo della promenade dei cacciatori.

Necropoli dei Buoni Bosniaci:

SCOH_AR2017_img004grazie alla curiosità di un gruppo di visitatori degli amici della natura, alle mille coincidenze e al destino, a giugno ci siamo imbattuti in una necropoli medievale dei Buoni Bosniaci (corrente eretica della Bosnia ed Erzegovina nel medioevo, di cui sono rimaste solo le steli a memoria di quel periodo, le quali sono sotto protezione dell’UNESCO come patrimonio dell’umanità) nel villaggio di Susnjare nella municipalità di Srebrenica. Il villaggio in questione è una delle ultime tappe dell’annuale marcia della pace che si svolge ogni anno in memoria delle vittime e dei sopravvissuti al genocidio di Srebrenica. Sicchè, abbiamo deciso di dar vita ad una pulizia e recupero della necropoli, sistemandola e dando la possibilità ai visitatori di accedervi, nonchè ad aumentara la sensibilità nella popolazione locale verso un periodo storico fondamentale per comprendere la storia della Bosnia ed Erzegovina.

Raccolta Fieno:

SCOH_AR2017_img005in collaborazione con l’associazione Emmaus e al campo estivo per volontari a Potocari abbiamo dato vita a piccole azioni in supporto dei contadini di Srebrenica. In particolare, il mese di luglio, è dedicato alla raccolta del fieno, in previsione dell’inverno per sfamare il bestiame. La raccolta del fieno è un lavoro lungo e faticoso, che richiede un notevole dispiego di energie e risorse umane. Le famiglie dei contadini di Srebrenica, decimate dalla guerra e dal dopoguerra, fanno fatica a far fronte a tale lavoro. Talvolta le famiglie sono costrette a lavorare fino a mezzanotte ogni giorno per riuscire a finire in tempo. Con l’aiuto di 10 volontari siamo riusciti ad aiutare i contadini nel villaggio di Jadar a raccogliere in tempo il fieno!

Street art con l’artista Manu Invisible:

SCOH_AR2017_img006Manu Invisible è il nome d’arte di uno dei street writer italiani maggiormente apprezzati al mondo. Manu Invisible proviene dalla Sardegna, dove inizia i suoi lavori continuando il percorso tracciato dai suoi predecessori nell’isola del muralismo sardo importato dal Messico. La collaborazione con Manu Invisible nasce dall’esigenza di riportare l’arte e la cultura tra le persone. Nel mondo di oggi, dove l’artista e gli uomini di cultura si sono isolati all’interno di quattro mura (esibizioni, conferenze, seminari) ed elevati allo stadio di semidei diventa fondamentali riportare la cultura e l’arte tra le persone per colmare il solco che si è venuto a creare tra arte e persone. Spesso si definisce la gente comune come non interessata o non in grado di comprendere i messaggi dell’artista o la lezione di un professore. Quando in realtà è la cultura ed arte ad essersi alienata dalla vita comune delle persone ed usare linguaggi lontani dal mondo reale, per questo non comprensibili (talvolta agli artisti stessi). Con Manu Invisible abbiamo realizzato due graffiti:  il primo “SVIJEST” (“CONSAPEVOLEZZA”): unendo i due caratteri alfabetici presenti in Bosnia ed Erzegovina, il latino e il cirillico, dove all’interno delle grandi lettere compare il lago Perucac e il fiume Drina (da una parte della Drina c’è la Bosnia, dall’altra la Serbia). Il lavoro vuole in primis unire nella stessa opera ciò che è stato diviso dalla guerra (bosniaci e serbi) e dare un senso di unicità. Allo stesso tempo vuole dare la consapevolezza ai giovaniche c’è la possibilità di vivere insieme, come dimostrano i caratteri latini e cirillici che si mischiano all’interno del graffito. Vuole anche far consapevoli le persone delle bellezze naturali che li circondano (il canyon della Drina in questo caso). E soprattutto che le divisioni in merito sono create dagli esseri umani. I fiumi sono sempre stati fonte di vita per tutte le civiltà del mondo, e il fiume da la possibilità della vita sia da una sponda che dall’altra, senza badere alle divisione e barriere che gli esseri umani creano fra di loro. L’opera è stata collocata sul muro al di fuori delle scuole di Srebrenica, scelta per far riflettere i giovani studenti sulla loro vita e renderli consapevoli della molteplicità di elemti che li formano.

SCOH_AR2017_img007 “DIALOGUE” (“DIALOGO”): il secondo graffitto è stato realizzato su una delle tante case distrutte, bruciate ed abbandonate a Srebrenica. Il testo recita “Dialogo” con all’interno i simboli delle tre maggiori religioni monoteiste (la croce per la religione Cristiana, la stella di David per l’ebraismo, e la mezzaluna per l’Islam). Srebrenica è sempre stata culla e casa di diverse etnie, religioni e culture, e simbolo di convivenza pacifica, nonchè la culla del francescanesimo nei balcani nel 1300. La Bosnia ha sempre ospitato e difeso persone con credenze e religioni diverse: dalle correnti eretiche del 1300, e per esempio, fu l’unico paese ad ospitare gli ebrei spagnoli (cacciati dal tribunale dell’inquisizione) nel XV secolo (quando tutti gli altri paesi europei rifiutarono di accoglierli). Con l’opera “Dialogue” si vuole lanciare un messaggio chiaro all’umanità, sull’importanza di coesistere e dialogare. Per tale motivo è stato posto su di una casa distrutta dalla guerra, come monito delle conseguenze del non dialogo.

Street Art con il gruppo di disegnatori “Matite in Viaggio”:

con un gruppo di 4 disegnatori provenienti da Brescia abbiamo dato seguito alle attività di street artist e muralismo a Srebrenica. I primi 4 giorni sono stati dedicati a conoscere il territorio, le persone, gli usi e le tradizioni della nostra terra. Dopodichè, il gruppo di artisti ha dato vita ad un piccolo fumetto (40 metri di lunghezza) all’interno del quale hanno raccolto storie ed emozioni nate dagli incontri avvenuti nei primi 4 giorni.

Progetto Circo:

il progetto del Circo a Srebrenica nasce dall’incontro e collaborazione tra la nostra associazione, Payasos sin Fronteras (pagliacci senza frontiere) e l’associazione italiana MirniMost (Ponte della Pace). Il progetto si è articolato in tre giornate, con due giorni di laboratori al villaggio di Osmace e un giorno di laboratori e spettaccolo a Srebrenica. Il circo proposto è il vecchio circo con tutti il suo repertoire: giocoleria, musica, clown, burattinai…. Questo è stato solo il primo passo del progetto del quale prevediamo la continuazione quest’estate: con un gruppo di giovani di Srebreniaca costruiremo una carovana in legno trainata da cavalli, con la quale viaggeremo in 4 villaggi di Srebrenica portando il circo e la gioia di vivere. https://www.esrebrenica.ba/vijesti/klovnovi-odusevili-srebrenicke-malisane.html

Viaggi d’istruzione Scuola:

grazie alle (distinte) collaborazioni con l’associazione Lutva e l’associazione Deina ospitiamo diversi gruppi di studenti (4 e 5 superiore) a Srebrenica. I viaggi prevedono una full immersion tra passato, presente e futuro di Srebrenica, dove camminiamo insieme sulla sottile linea tra guerra, vita e speranza. Gli incontri prevedono la visita del Memoriale di Srebrenica e pranzo (e pernotto) nel villaggio di Osmace, con incontri con diversi testimoni di Srebrenica sulla tematica del ritorno alla vita, tra cibi (rigorosamente preparati dai contadini) e la musica del saz bosniaco.

Attività per i “viaggiatori”:

allo stesso tempo abbiamo creato diverse attività rivolte al/ai viaggiatori che ci vengono a trovare a Srebrenica:

il cammino della memoria:

è una visita alternativa del memoriale di Srebrenica. Inanizittutto si parte dal villaggio di Potocari (dove è situato il memoriale) e si raggiunge a piedi il villaggio di Sunsjare, facendo visita ad una necropoli dei buoni bosniaci (pranzo da una famiglia di contadini). Dalla necropoli si ritorna verso il memoriale ma facendo la strada tramite i boschi che i soppravvisuti al genocidio hanno percorso per raggiungere i territori liberi della Bosnia ed Erzegovina nel 1995, e da dove ogni anno passa la marcia della pace, in commemorazione di quel tragico luglio. Il percorso ci porta direttamente al cimitero e memoriale di Srebrenica con relativa visita guidata. Cena da contadini a Potocari.

Camminando sulla Drina:

è un percorso di 4 giorni a piedi che parte da Srebrenica per raggiungere la nostra roccafore, Osmace, passando attraverso le vecchie linee di combattimento dell’ultima guerra e tre villaggi abbandonati. Pernotto ad Osmace. Da Osmace si raggiunge il lago di Perucac dove una barca ci attende e porta all’interno del canyon della Drina, navigando su quel confine sottile tra Bosania e Serbia. Pernotto al lago. Dal lago si raggiunge il villaggio di Ljeskovik a 1000 metri di altezza sul canyon, passando dalla città vecchia e fortezza di Klotjevac e la necropoli dei Buoni Bosniaci (che ospita le più grandi steli della Bosnia ed Erzegovina). Pernotto a Ljeskovik. Da Ljeskovik si raggiungono le Bijele Vode (Acqua Bianca) dove prima della guerra era presente un rifugio per cacciatori ed ospitava una riserva prottetta di orsi. Dalle Bijele Vode si raggiunge il villaggio di Jasenova per pranzo, allietati dalla musica del saz di Emin e con la possibilità di cavalcare i suoi bellissimi cavalli. Ritorno a Srebrenica. – Attività contadine: in base al periodo dell’anno i diversi gruppi di viaggiatori possono svolgere le diverse attività tipiche della vita da villaggio. Dal seminare, coltivare o raccogliere i prodotti dati dalla terra e dal lavoro. Alle attività pastorizie: dalla pulizia della stalla, tosatura pecore, raccolta fieno, mungitura, preparazione formaggi etc. Etc. – Attività nel bosco: le diverse attività che l’essere umano svolge nella foresta. Dalla raccolta della legna a quella delle piante selvatiche (e relativo uso), dalla caccia alla pesca… – attività invernale: grazie all’aiuto della casa della natura del Monte Baldo e all’evento organizzato a Padova da visitatori estivi del nostro progetto a Srebrenica, abbiamo raccolto i fondi per l’acquisto di 5 ciaspole professionali, con le quali abbiamo dato vita all’iniziativa di ciaspolate invernali nella municipalità di Srebrenica! per maggiori info visitate la nostra pagina facebook

 

 

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