L’ultimo Piano della Mobilità Lombarda parte dalla premessa che la densità della rete autostradale in Lombardia (valutata in 30 KM/1.000 Kmq) sia un limite alla competitività del sistema produttivo in quanto molto inferiore alla media europea. L’ISTAT rivela invece che la maglia autostradale europea ha una densità media di 8,5Km/1.000 kmq. Solo in una ristretta area ad elevata densità urbana posta tra i Paesi Bassi e la Renania-Westfalia la densità autostradale è maggiore di quella lombarda. In Lombardia, terza regione in Europa per densità autostradale, non esiste un GAP viabilistico! La Lombardia e Bergamo semmai presentano seri problemi di gestione e adeguamento del sistema trasportistico locale che deve invece fare i conti con le risorse, sempre più scarse, destinate alla mobilità. È difficile sostenere che invece una nuova autostrada come quella che viene proposta tra Treviglio e Bergamo sia un bisogno primario della popolazione: tuttavia è in atto una campagna mediatica monocorde per suscitare consenso.
In origine l’autostrada Bergamo-Treviglio era la connessione tra BRE.BE.MI e la Pedemontana (IPB: Interconnessione Pedemontana-Brebemi), e i suoi promotori sono in parte gli stessi di queste due grandi opere. Visto il fallimento di queste due arterie autostradali, l’accento è stato spostato sui collegamenti tra nord e sud della provincia, cioè sul recupero del presunto gap infrastrutturale orobico. La Bergamo-Treviglio è una nuova autostrada il cui costo potrebbe superare i 350 milioni di € (più 30 ml € per la progettazione). L’unico dato che trapela sino ad oggi dal piano economico dell’opera (il resto è secretato) è che andare e tornare da Bergamo a Treviglio con la nuolva autostrada, costerà 2€,40. Una stima totalmente irrealistica che infatti non garantirebbe in tempi ragionevoli il rientro economico ai soci della Società Autostrade Bergamasche SPA e al fondo investimenti australiano Macquaire Group, cioè agli investitori che si farebbero carico del project financing per realizzare l’opera. In attesa di un serio piano finanziario che la Società Autostrade bergamasche da anni promette ma mai presentata, possiamo riferirci alle poche ma significative considerazioni del Documento di Piano della Provincia (PTCP) che in relazione alla tariffa da pagare per la tratta BREBEMI-A4 la stima in 0,30€ al km, cioè circa 12€ per circa 20 km da percorrere andata e ritorno. Una cifra abnorme che pone molti dubbi sulla reale opportunità e fattibilità dell’opera. Alla fine si sarà obbligati ad intervenire con i soldi pubblici, come già successo con la BREBEMI. Assistiamo a proclami continui per la riduzione dei consumi ed invece avviene l’esatto opposto: i consumi si incrementano continuativamente e le spese per i prodotti petroliferi sono quelle maggiormente aumentate. In Lombardia è in atto un fenomeno contraddittorio, ambiguo: le dichiarazioni sono tutte a favore dell’ambientalismo e della necessità di ridurre i consumi; in realtà le azioni vanno tutte nella direzione opposta, verso il continuo incremento dei consumi. Quando i consumi aumentano la popolazione è obbligata a spendere di più e non occorre essere dei grandi economisti per comprendere che il guadagno è di coloro che vendono i beni di consumo: i costruttori delle Grandi Opere, i fabbricanti dei mezzi che le utilizzeranno (case automobilistiche) e, soprattutto, i petrolieri.
La situazione delle ferrovie bergamasche è una delle peggiori e viene quasi da pensare che sia in atto una voluta opera di sabotaggio per favorire l’accettazione di una nuova autostrada: linea di Carnate fuori servizio, linea per Brescia fatiscente, treni per Milano catorci sovraffollati, etc.
Bergamo è il capoluogo ferroviariamente meno connesso di tutta la Lombardia, Piemonte orientale incluso: Novara, Varese, Treviglio, Lodi, Lecco, Como e Pavia sono collegate con la metropoli tramite le efficienti Linee Suburbane “S” e Brescia ha il collegamento diretto.
Bergamo è la Cenerentola, sopravanzata persino da Treviglio.
Dal momento che la ferrovia Bergamo-Treviglio è stata raddoppiata ed è sottoutilizzata, proponiamo al posto di foraggiare con soldi pubblici le faraoniche opere dei soliti noti, di realizzare immediatamente, e a costi molto contenuti, il prolungamento il percorso dei moderni treni delle due linee S5 e S6, Varese-Treviglio e Novara-Treviglio, fino a Bergamo.
Sono treni che passano ogni trenta minuti e la mobilità dei Bergamaschi ne guadagnerebbe un drastico miglioramento.
Nessuno dei due principali enti pubblici bergamaschi, Comune e Provincia, è attualmente impegnato per favorire il trasporto ferroviario e ora siamo molto curiosi di vedere se saranno capaci di attivarlo su questa proposta.
Claudio Ermanno Carrara
www.pensanaturalmente.org