A Vilminore di Scalve, venerdì 3 gennaio, si è tenuto l’incontro dal titolo “Comprensorio sciistico: patrimonio di tutti o parco divertimento per pochi?” organizzato dal Collettivo Terre Alt(r)e con il supporto anche del gruppo locale degli Amici della Natura Val di Scalve.

Oltre alla sezione locale del CAI, tra i relatori erano presenti Loris Bendotti, Agostino Agostinelli (membro del Tavolo Italiano della Convenzione delle Alpi e vicepresidente di CIPRA Italia), Lucio Toninelli e Angelo Borroni dell’associazione Orobie Vive, Luca Mangili di FAB – Flora Alpina Bergamasca, e il giornalista e blogger di montagna Luca Rota.

L’evento si è svolto presso la Sala Cinema di Vilminore e ha coinvolto oltre 200 persone, con interventi che si sono protratti dalle 20 fino a mezzanotte.

La sottosezione CAI Valle di Scalve, in una nota ufficiale, ha dichiarato la propria contrarietà al progetto di collegamento sciistico Colere–Lizzola, proposto dalla società RS Impianti. Questo orientamento è stato sollecitato anche dal CAI di Bergamo, impegnato in un’analisi delle implicazioni del progetto insieme alle sottosezioni locali.

Le ragioni del no Il CAI Valle di Scalve ha sottolineato il valore del territorio e il proprio impegno nel promuoverne una fruizione consapevole, evidenziando progetti come La Via Decia, un cammino inaugurato nel 2023 dopo un anno e mezzo di lavoro. Il CAI si oppone al progetto per motivi culturali, ambientali ed economici, criticando il modello di turismo basato sul consumo intensivo. Viene invece proposta una visione che valorizzi il patrimonio naturale e culturale attraverso un approccio sostenibile. Tra le iniziative suggerite per un turismo più sostenibile, il CAI propone attività come bagni di foresta, yoga, eventi culturali, trekking, percorsi per mountain bike e bici elettriche, e il recupero di strutture abbandonate per esperienze immersive. Viene inoltre incoraggiata la valorizzazione delle produzioni locali e delle tradizioni storiche del territorio.

Una visione per il futuro Secondo Domenico Belingheri, Presidente del CAI Valle di Scalve, il progetto del comprensorio sciistico rappresenta una visione obsoleta. Oggi, con una maggiore consapevolezza ambientale e sociale, è possibile costruire modelli più ambiziosi e lungimiranti, capaci di rispondere alle esigenze del nostro tempo senza compromettere il patrimonio naturale e culturale della Val di Scalve.

 

 

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