Carissimi Amici della Natura,

vi riportiamo il testo dell’esposto al dipartimento ambiente della commissione europea  e ad altre autorità nazionali, regionali, provinciali contro l’iper-sfruttamento dell’acqua che scorre del fiume Dezzo in Val di Scalve a cui hanno lavorato le sezioni GIAN di Saviore dell’Adamello e Val di Scalve

 

Vilminore di Scalve il 15 aprile 2021
Egregi Signori, ci rivolgiamo a Voi per la parte di responsabilità che portate quali membri di importanti istituzioni internazionali, nazionali e locali. Portiamo alla Vostra attenzione la grave situazione nella quale versa la nostra valle, la Val di Scalve in provincia di Bergamo, tributaria dal punto di vista idrografico del bacino sopra lacuale del fiume Oglio in Valcamonica. L’ambito territoriale al quale si fa riferimento, e che costituisce caso-studio, è quello appunto della Valle di Scalve, estrema propaggine nord-orientale della Provincia di Bergamo, il cui territorio è caratterizzato da un elevatissimo valore naturalistico e ambientale (è ricompresa in Aree Natura 2000 -SIC IT2060005 “Val Sedornia – Val Zurio – Pizzo della Presolana”; SIC IT2060004 “Alta Val di Scalve”; SIC IT2060006 “Boschi del Giovetto di Palline”; ZPS IT2060401 “Parco Regionale Orobie Bergamasche”; ZPS IT2060006 “Boschi del Giovetto di Paline” – nel Parco regionale delle Orobie Bergamasche e nella Riserva naturale dei Boschi del Giovetto di Paline).

La Valle di Scalve ha una superficie territoriale di 140,89 kmq ed entro i suoi confini ricadono completamente o in parte n° 31 impianti idroelettrici, così suddivisi:
— n°4 impianti idroelettrici esistenti ricadenti nella categoria delle grandi derivazioni;
— n°20 impianti idroelettrici esistenti, in corso di realizzazione o cantierabili ricadenti nella categoria delle piccole derivazioni;
— n°7 impianti idroelettrici il cui iter di approvazione è in istruttoria ricadenti nella categoria delle piccole derivazioni.

Verificando sul portale cartografico provinciale, si può percepire come la Valle di Scalve sia la porzione di territorio provinciale con la più alta densità di impianti esistenti/da realizzarsi (uno ogni 4,5 km2 circa): questo dato costituisce certamente una criticità molto significativa, che si ritiene debba essere tenuta in debita considerazione affrontando richieste di nuovi impianti, non potendosi ragionevolmente affermare che la qualità delle acque dei corpi idrici superficiali non subisca peggioramenti o mancato raggiungimento degli obiettivi di qualità per via dei nuovi impianti realizzati. Siamo in una situazione di iper-sfruttamento della risorsa idrica: un primo dato esemplificativo: il torrente Dezzo, lungo un alveo di 25 chilometri ha solo un chilometro di flusso libero, praticamente tutto il suo corso è intubato e sottoposto a derivazioni. Questo dato, in sé rappresentativo di una situazione intollerabile, non è ancora sufficiente a soddisfare gli appetiti di società di derivatori le quali continuano a sollecitare le amministrazioni comunali e la Provincia di Bergamo al fine di ottenere nuove concessioni, sia sugli ultimi tratti residuali del Dezzo, sia sugli affluenti provenienti da valli laterali. La perdita quasi completa del flusso naturale delle acque ha gravissime ripercussioni sulla biodiversità e sulla vita stessa della valle. Il rischio di scomparsa delle specie ittiche autoctone e del gambero di fiume, specie sottoposta a regime di protezione, è solo uno degli effetti negativi, l’altro è rappresentato dalla impossibilità di immaginare una valorizzazione della risorsa a fini di fruizione ambientale, paesaggistica, sanitaria e ludica da parte dei residenti e di tutti coloro, turisti e visitatori si trovino a percorrere la nostra valle, la quale è, peraltro, una delle più selvagge ed affascinanti delle Alpi centrali.

Portiamo alla Vostra cortese attenzione anche l’aumentato rischio idrogeologico delle barriere che sono state già costruite, per non parlare di quelle che sono in progetto. La morfologia della valle, ben rappresentata dalla profondità dello scavo naturale del torrente principale che nel corso dei millenni ha inciso i versanti, è tale per cui l’accumulo di sedimenti a monte delle captazioni, inevitabilmente accresce il pericolo di esondazioni. Tanto più nella attuale situazione di crisi climatica nella quale l’energia che si accumula in atmosfera comporta precipitazioni sempre più copiose e concentrate in brevi periodi. Tutto questo in una valle che ha già pagato un prezzo spaventoso ed altissimo con il crollo della diga del Gleno avvenuto il 1° dicembre del 1923 con la morte di 356 persone tra la Valle di Scalve e la Valle Camonica. Ci si aggiunga che negli ultimi due secoli, numerosi sono stati gli eventi alluvionali dovuti al fiume Dezzo, con gravissimi danni a strutture industriali (fucine, forni fusori, mulini) e civili (Case, strade, ponti).

Egregi Signori, facciamo appello alla Vostra sensibilità e responsabilità: consideriamo tutto quanto Vi abbiamo scritto alla luce degli orientamenti recenti dell’Unione Europea e del suo Parlamento: Green Deal, rinaturazione di 25.000 chilometri di fiumi entro l’anno 2030, lotta al cambiamento climatico, consideriamo anche questo nella nostra azione e vogliamo credere che da parte Vostra vi possa essere una presa di posizione decisa e risolutiva.

Ringraziando per la cortese e sollecita attenzione. firmato da:

* Associazione Pescatori Valle di Scale
* Gruppo Facebook “Acqua di Scalve”
* Gruppo Facebook “Val di Scalve”
* Gruppo Italiano Amici della Natura sezione di Schilpario
* Comitato Amici del Torrente Grigna,
* Comitato Centraline di Valle Camonica per l’acqua che scorre, composto da: Club Alpino Italiano- *Commissioni Tutela Ambiente Montano, Legambiente Circolo di Valle Camonica, Italia Nostra sezione di Valle Camonica, Gruppo Italiano Amici della Natura – sezione di Saviore dell’Adamello, Consorzio Pescatori Camuni Valle Camonica
 

 

Commissione Europea DG Ambiente
Regione Lombardia – Territorio E Protezione Civile
Regione Lombardia – Enti Locali Montagna E Piccoli Comuni
Autorità Di Bacino Distrettuale Del Po
Arpa Lombardia – Settore Monitoraggi Ambientali
Provincia Di Bergamo C.A. Ufficio Derivazioni
Provincia Di Bergamo – Risorse Idriche
Provincia Di Bergamo – Ufficio Derivazioni
Provincia Di Bergamo – Ambiente E Paesaggio
Comunita Montana Di Valle Di Scalve
Polizia Provinciale Di Bergamo
Parco Delle Orobie Bergamasche
Comune Di Vilminore Bg
Comune Di Azzone Bg
Comune Di Colere
Stazione Carabinieri Forestale – Vilminore Di Scalve
Free Rivers Italia
Suolo E Dell’Acqua (Sua)
Natura 2000

 

Sulla situazione in Val di Scalve vi consigliamo anche la lettura del seguente articolo

VAL DI SCALVE – INTERVENTO – La valle delle centraline “risorse di tutti, utili di pochi”

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *