Il GIAN ha aderito all’appello di Corporate Europe Observatory (CEO) e TransnationalInstitute (TNI) su indicazione di NFI per firmare una lettera aperta indirizzata alle autorità europee contro l’ECT – Energy Charter Treaty
Come spiega la lettera in allegato, l’ECT è incompatibile con l’attuazione dell’accordo sul clima di Parigi, con le politiche di transizione sviluppate insieme ai lavoratori e ai loro sindacati e alle necessarie misure di politica pubblica. L’ECT è stato e sarà sempre più utilizzato dalle società di combustibili fossili e di energia nucleare per sfidare le decisioni del governo a eliminare gradualmente tali energie. Può anche essere un ostacolo alla definizione delle priorità degli investimenti nelle energie rinnovabili e nell’efficienza energetica, al controllo della produzione di energia e all’adozione di misure per porre fine alla povertà energetica. L’ECT nella sua forma attuale è obsoleto e costituisce una minaccia per l’interesse pubblico.
Il principale strumento usato nella cornice dell’ECT è l’ ISDS (Investor-state dispute settlement ) che CEO e TNI denunciano essere “Un trattato solo per governare tutto” ma soprattutto un strumento in mano agli investitori stranieri per citare direttamente gli Stati in tribunali internazionali. Attualmente le cause in essere chiedono compensazioni per quelle che si stimano essere “perdite di profitti futuri” per un totale di oltre 35 miliardi di dollari.
La lettera invita pertanto i governi e i parlamenti degli Stati firmatari dell’ECT a garantire che l’ECT non possa più minare le azioni per evitare la disgregazione climatica, proteggere l’ambiente e rendere l’energia accessibile a tutti. Chiede inoltre una sospensione immediata dell’espansione geografica dell’ECT a ulteriori Stati firmatari nel Sud del mondo.
Un ringraziamento a
Pia Eberhardt
Corporate Europe Observatory (CEO)
Bürogemeinschaft
Wildenbruchstraße 86
12045 Berlin
Germany
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