Spett. li
Comune di Saviore dell’Adamello
Comunità Montana di Vallecamonica e Parco dell’Adamello
Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le Provincie di Bergamo Brescia e Mantova
Provincia di Brescia – area innovazione territorio, ufficio usi acque
Regione Lombardia ufficio Territoriale di Brescia e Regione Lombardia UTR Brescia Ufficio Vincoli
A.R.P.A. Lombardia – dipartimento di Brescia
ATS della Montagna – Sondrio
Comando provinciale dei Vigili del Fuoco
E p.c.
Associazione ONLUS Gruppo Baita Adamè
Oggetto: richiesta di porre rimedio ai gravi danni ambientali causati dalle opere eseguite per la realizzazione dell’impianto idroelettrico a servizio del Rifugio “Baita Adamé” in Comune di Saviore dell’Adamello (BS)”, nel Parco Naturale dell’Adamello.
Le scriventi Associazioni intendono denunciare i gravi danni ambientali causati dalle infrastrutture relative all’impianto idroelettrico realizzato dai gestori della “Baita Adamé” e ripetutamente danneggiato dalle esondazioni del Torrente Poja di Adamé.
L’impatto paesaggistico e naturalistico dell’impianto, segnalato da ripetute rimostranze da parte degli escursionisti, è comparabile per la sua entità a quello che si è avuto al Lago Bianco del Gavia con i lavori per l’innevamento a Santa Caterina Valfurva, poi fortunatamente sospesi (con ripristino), dopo le proteste di cittadini e associazioni ed il coinvolgimento del Parlamento Europeo.
È stata quindi nostra cura effettuare un accesso agli atti per tutta la documentazione inerente al procedimento autorizzativo della “centralina”, per verificarne i contorni e la coerenza con il complesso di norme che regolano le attività in un’area altamente protetta:
Parco Naturale dell’Adamello istituito con L.R. 23/2003 e dotato di un Piano Territoriale di Coordinamento (PTC) approvato con D.C.R. (Deliberazione del Consiglio Regionale) 22 novembre 2005 n. VIII/74 (all’interno del Parco Naturale dell’Adamello vige la Legge n. 394/91) e di un Piano di Settore Acque, adottato con Deliberazione dell’Assemblea della Comunità Montana di Valle Camonica n° 17 in data 22.06.2007 e approvato con Deliberazione del Consiglio Direttivo n° 274 in data 19.12.2007;
● Sito della Rete Natura 2000 Zona di Protezione Speciale-ZPS IT2070401 “Parco Naturale dell’Adamello”;
● Sito della Rete Natura 2000 Zona Speciale di Conservazione-ZSC IT2070007 “Vallone del
Forcel Rosso”.
L’esame e l’approvazione del progetto di derivazione è avvenuta nell’ambito della Conferenza di Servizi decisoria del 1/4/2022, in forma semplificata, coordinata dal Comune di Saviore dell’Adamello che ha poi rilasciato il Permesso di Costruire. Purtroppo, la procedura adottata e la natura dell’intervento non prevedono la presenza di un contraddittorio da parte di associazioni e cittadini che avrebbe consentito un’analisi più ponderata del progetto e delle sue evidenti incongruenze.
Dalle verifiche effettuate risulta che gli Enti preposti alla tutela di un’area di pregio come quella della Valle Adamé, in virtù della specifica normativa in vigore (e del buonsenso), non si potevano esprimere positivamente sulle opere della “centralina” in quanto:
● in palese violazione dell’Art. 9, comma 2 lett. a) delle NTA del Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Naturale dell’Adamello approvato con D.C.R. 22 novembre 2005
n. VIII/74 che vieta espressamente, all’interno dell’Ambito di Tutela Biologica della Zona di Riserva Naturale Parziale Morfopaesistica e Biologica “Adamello”, la realizzazione di nuovi edifici e manufatti;
● in contrasto con l’Art. 7 delle Norme di Attuazione del Piano di Settore Acque del Parco dell’Adamello, che vieta derivazioni e captazioni e gli interventi che modifichino il paesaggio, il regime idrico o la composizione delle acque. Le opere realizzate non solo a nostro avviso sono in ogni caso illegittime ma l’impianto, con 34,5 Kw di potenza massima ed una condotta da 450 mm e per le sue proporzioni, non potrebbe rientrare nemmeno fra quelli ammissibili secondo il Piano di Settore Acque per prelievi temporanei strettamente funzionali alle attività di malghe o di gestione dei rifugi;
Il dato impiantistico maggiormente evidenziato della potenza nominale media di Concessione di soli 9,5 Kw è fuorviante rispetto alle dimensioni e all’impatto dei manufatti costruiti che comprendono la condotta, la derivazione e le vasche delle opere di presa e captazione, nonché il fabbricato della centrale;
● in evidente interferenza con le funzionalità idrauliche del Torrente Poja che, come rimarcato negli stessi pareri espressi dalla Comunità Montana, è soggetto a significative esondazioni. Dalla documentazione tecnica del progetto non risulta alcuno studio sull’entità delle piene e sulle violente dinamiche del corso d’acqua in quel tratto, soprattutto considerando la fragilità dell’area e i sempre più frequenti eventi meteorici estremi.
Sorprende innanzitutto come possa essere stato espresso parere favorevole al progetto da parte della Comunità Montana di Valle Camonica, Ente Gestore del Parco dell’Adamello, infrangendo o forzando in modo irragionevole le norme approvate dal medesimo ente comprensoriale deputato alla tutela del Parco.
La stessa Soprintendenza ha espresso parere favorevole in base al Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dimenticando di considerare quanto previsto nell’articolo 143 della stessa legge nelle aree soggette a tutela “nelle quali la realizzazione di interventi può avvenire solo previo accertamento, nell’ambito del procedimento ordinato al rilascio del titolo edilizio, della conformità degli interventi medesimi alle previsioni del piano paesaggistico e dello strumento urbanistico comunale” (che recepisce la normativa del Parco dell’Adamello).
In relazione ai due Siti Rete Natura 2000, gli approfondimenti dello Studio di Incidenza prodotto dalla committenza della “centralina” sono insufficienti e inadeguati, sia sul piano dei contenuti tecnici sia degli approfondimenti normativi e regolamentari sia, infine, sulla valutazione delle reali incidenze dell’opera sull’Habitat 3220 e sugli obiettivi di conservazione della ZSC IT2070007 “Vallone del Forcel Rosso”. Lo studio, mentre nelle premesse indica il contesto eccezionale ed i limiti stringenti entro i quali nei Siti possono essere realizzate opere impattanti, ritiene ammissibile un impianto idroelettrico di proporzioni non compatibili con l’area di tutela, trascurando altre soluzioni alternative come, ad esempio, l’installazione di pannelli solari fotovoltaici e termici (adottata anche in altri rifugi del Parco).
Nelle conclusioni dello studio viene poi sottolineato che l’impatto sulle componenti ambientali “risulta complessivamente limitato e non significativo, prevalentemente concentrato nella fase di cantiere, soprattutto relativo alle attività connesse alla realizzazione delle opere…”. Affermazione prevedibilmente smentita dai fatti, visti i successivi interventi dovuti alle piene del Torrente Poja.
Il Comune di Saviore dell’Adamello per parte sua, anche a fronte di una determinazione positiva della Conferenza di Servizi, non essendo le opere della “centralina” in conformità con i regolamenti edilizi e la disciplina urbanistico-edilizia vigente, non poteva rilasciare il Permesso di Costruire.
Come Associazioni chiediamo quindi:
● che il Comune di Saviore dell’Adamello prenda i necessari provvedimenti per annullare il Permesso di Costruire rilasciato ai gestori della Baita Adamé ed emetta l’ordinanza sindacale per la demolizione dei manufatti illegittimi e il ripristino dell’area allo stato naturale;
● che fin da subito venga posto termine agli interventi di riparazione sulle opere della “centralina”, quando danneggiate a seguito delle piene, effettuati con elicottero e mezzi meccanici con grave pregiudizio per gli ecosistemi.
A questo fine come Associazioni chiederemo formalmente un incontro al Comune di Saviore dell’Adamello, alla Comunità Montana di Valle Camonica (e Parco dell’Adamello) ed agli stessi Volontari della Baita Adamé per presentare le nostre valutazioni e richieste.
Analogamente al caso del Lago Bianco siamo pronti a promuovere le necessarie iniziative rivolte ai cittadini e alle istituzioni nazionali ed europee per rimediare ai gravi danni ambientali generati dall’impianto idroelettrico della Baita Adamé.
Le Associazioni firmatarie:
– Club Alpino Italiano Conferenza Stabile di Valcamonica – sezioni di Cedegolo, Breno, Borno, Lovere, sottosezioni di Darfo e Pisogne
– Legambiente circolo di Valcamonica
– Italia Nostra sezione di Valcamonica
– Gruppo Italiano Amici della Natura sezione di Saviore dell’Adamello
– Comitato Centraline idroelettriche di Valcamonica-per l’acqua che scorre
– Comitato Amici del Torrente Grigna
I documenti acquisiti relativi al procedimento autorizzativo della “centralina” sono i seguenti:
– Determinazione conclusiva CdiS centralina Baita Adamè
– Convenzione_Idro_Baita_Adamè_Comune di Cedegolo
– Assemblea CMVC Adozione Piano Acque
– CD_CMVC_Approvazione Piano Acque
– Disciplinare_Concessione Baita Adamé
– Idro_Baita Adamé_Studio di Incidenza_Dr Maffeis
– L.R.23-2003 istituzione Parco Naturale Adamello
– Lettera Comunità Montana_ripristini 2023
– NATURA 2000 planimetriacon localizzazione opere
– Parere Comunità Montana di Valle Camonica CdiS 2018
– Parere Comunità Montana di Valle Camonica CdiS 2022
– Parere_Soprintendenza_Beni_Ambie ntali CdiS 2022
– PTC Parco Naturale Adamello
– Relazione Paesaggistica
– Relazione Tecnica Generale Centralina Stand-Alone Baita Adamè
– Relazione Tecnica Urbanistica
– Natura 2000_Site_IT2070007_ZSC
– Natura 2000_Site_IT2070401_ZPS
– Variante_Alloggiamento_Generatore_LowSize
– Variante_Migliorativi_Definitivi_LowSize+
– Verbale_CdiS_17-10-2018 presso Provincia di Brescia
Siamo in attesa di ricevere copia del Permesso di Costruire, rilasciato dal Comune di Saviore dell’Adamello per le opere della “centralina”, per il quale abbiamo effettuato un accesso agli atti.
Italo Bigioli via Guani, 12 25040 Saviore dell’Adamello