Nel silenzio colpevole dei nostri politici stanno continuando i trattati sul TTIP (Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti), un vero disastro per il nostro made in Italy, la qualità dei cibi importati nonché per i servizi e, in ultima analisi, i posti di lavoro nel nostro paese.
Per fortuna anche in Italia (in notevole ritardo sugli altri paesi europei) qualcosina si sta muovendo.. Ed ecco che sabato scorso si sono tenute alcune assemblee importanti. Incollo qui sotto il comunicato ufficiale.
Sarebbe bello che, nel caso una manifestazione si tenesse davvero a Roma a maggio, partecipasse anche il GIAN!
Buona lettura,
Cristina
Sabato 27 febbraio è stata una giornata fondamentale per la campagna Stop TTIP.
Le quattro assemblee macro-regionali, tenutesi contemporaneamente a Torino, Padova, Roma e Bari,hanno visto una partecipazione numerosa, ricca e articolata: oltre 300 persone in rappresentanza di decine di esperienze si sono confrontate sullo stato della campagna e sui prossimi passi da intraprendere.
Con consapevolezza diffusa sulla necessità di una salto di qualità nella mobilitazione sociale contro il TTIP, per le sorti del quale il 2016 rappresenta un anno decisivo, è stata unanimemente condivisa la proposta diuna manifestazione nazionale a Roma per il prossimo 7 maggio.
In merito alla stessa, le assemblee hanno prodotto una ricchezza di proposte, così sintetizzabili:
- a) necessità di costruire un appuntamento largo e inclusivo, in cui si riconosca la pluralità più ampia dei soggetti sociali ed economici che si oppongono al TTIP, puntando a portare in piazza, oltre ai comitati e ai movimenti sociali, i sindaci in rappresentanza delle comunità locali, gli agricoltori, le piccole imprese, i lavoratori e i sindacati;
- b) necessità di produrre una comunicazione, generale e per settori, che sappia parlare a tutta la società e in cui tutte e tutti possano riconoscere, oltre al pericolo generale rappresentato dal TTIP, anche gli specifici attacchi ai diritti, ai beni comuni, all’ambiente, al lavoro, ad un’economia diversa e alla democrazia;
- c) necessità di costruire in ogni territorio iniziative –anche coordinate simultaneamente in giornate nazionali- di comunicazione e mobilitazione che sappiano produrre il massimo di conoscenza sul tema e che investano il mondo dei mass media, rompendo il muro del silenzio introno al TTIP.
Da questo momento, ogni comitato può procedere nel proprio territorio a costruire il percorso per la riuscita della manifestazione nazionale del 7 maggio, mettendosi in sinergia con tutti i soggetti interessati e interessabili.
In particolare, per ogni territorio macro-regionale, ci siamo dati l’obiettivo di
- a) trovare almeno 10 sindaci disposti a metterci la faccia e a scendere in piazza con noi a Roma;
- b) trovare almeno 10 produttori o responsabili di Piccole e medie imprese disponibili a fare altrettanto.
Accanto alla proposta della manifestazione nazionale, è stata condivisa la campagna “Fuori il TTIP dalla mia città”, come importante strumento di sensibilizzazione dal basso e di pressione sui Comuni, perché si riconoscano come primi rappresentanti delle comunità territoriali e si schierino contro il TTIP che ne attacca i diritti, la qualità della vita e della democrazia.
In questi due anni, insieme abbiamo seminato conoscenza, informazione, indignazione e mobilitazione, rompendo la segretezza del negoziato e riaffermando il diritto collettivo a decidere su tutto ciò che riguarda le nostre vite. Si tratta ora di mettere in campo un passaggio importante: quello di iniziare il raccolto, con un grande appuntamento in cui parlare alla società più ampia.
La partecipazione, le energie e le proposte messe in campo nelle assemblee macroregionali del 27 febbraio, ci fanno guardare con fiducia e determinazione all’importantissimo appuntamento del prossimo 7 maggio.
Tutte e tutti assieme è possibile
CAMPAGNA STOP TTIP ITALIA
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