Documento a tesi sull’attualità dell’ispirazione originaria dell’Internazionale Amici della Natura (Vienna 1895) e sulle vie percorribili per dare nuova linfa alle sezioni ed alle case del Gruppo Italiano Amici della Natura.

 

La definizione di: “Tesi” risponde all’esigenza di trovare una definizione precisa ed esaustiva a temi ed argomenti decisivi per la nostra realtà. Naturalmente queste che vengono proposte sono solo bozze ed hanno il compito di promuovere un dibattito, il più ampio possibile, che porti anche  proposte concrete, praticabili e basate sull’esperienza.

 

Tesi numero 1: “scenario”.

Nel diciassettesimo anno del nuovo millennio le contraddizioni del modello di sviluppo imposto da due secoli di rivoluzione industriale sono all’evidenza di tutti. Dal mondo scientifico, come dalle popolazioni insediate nei cinque continenti, unanimemente, si alza un grido di allarme. Solo i centri del potere economico e politico più retrivi pretendono ancora di negare l’evidenza di un cambiamento climatico che sta sconvolgendo in modo drammatico equilibri consolidati da millenni.

La fragilità delle comunità umane escluse dallo sviluppo comporta inevitabilmente il loro movimento verso le aree ancora in grado di offrire opportunità e un relativo benessere. Le difficoltà a contenere il fenomeno migratorio sono destinate a crescere con l’aggravarsi del riscaldamento globale.

 

Tesi numero 2: “ponti al posto dei muri”

“Sanfter Turismus”, turismo dolce, ecologico e sociale, con questa definizione i fondatori dell’Internazionale intendevano l’affermazione del diritto dei lavoratori e delle loro famiglie al tempo libero ed alla fruizione consapevole dell’ambiente naturale finalizzata alla ricostruzione psico-fisica della persona. In rifugi e case molto semplici si realizzava una forma di socialità basata sull’incontro umano, l’amicizia si consolidava nel cammino e la natura veniva studiata. Questo vero e proprio patrimonio culturale costruito nell’esperienza dei lavoratori e del popolo, può diventare un terreno di incontro e di conoscenza con culture e sensibilità che vengono da lontano. Ogni casa diventi un ponte. Le sezioni possono proporre ad associazioni di migranti spazi all’interno dei quali le cose più semplici della vita: camminare, giocare, mangiare, lavarsi, dormire, studiare, diventano conoscenza reciproca, amicizia autentica, solidarietà.

 

Tesi numero 3: “direzioni dello sviluppo”

In questa tesi ci limitiamo ad elencare le realtà verso le quali è naturale vada il nostro interesse, esse sono: educative, associative, scolastiche, del tempo libero, culturali, sportive. Di particolare interesse sono le cooperative ed associazioni impegnate nel disagio fisico, psicologico e sociale, come quelle che operano nel campo dell’educazione ambientale in favore di ragazzi e bambini.

 

Tesi numero 4: “into the wild-nelle terre selvagge”

La storia di Chris McCandless è molto significativa e rappresenta il bisogno profondo di immersione nella natura vivente che anima ogni persona. La libertà è fatta di spazio conquistato a fatica dove gli occhi riposano nella vastità; è ritorno alla meraviglia dell’aria pura e dell’acqua limpida di un torrente. “Into the wild” è una proposta che raccoglie questo bisogno proponendo percorsi negli ambienti naturali: boschi, pianure, montagne, a piedi o in bici con equipaggiamento essenziale e la capacità di utilizzare le risorse spontanee. L’esperienza viene proposta innanzitutto ai giovani e si avvale di operatori professionali laddove risulti necessario.  Con la giusta gradualità, bambini dai sei ai dodici anni e ragazzi fino a diciotto, vengono avviati alla conoscenza delle mappe e della bussola, al cammino in sicurezza, alla preparazione razionale di uno zaino e di una tenda. Per l’accoglienza di minori non accompagnati le norme sono, giustamente, molto severe, non però nel caso dell’attività di autogestione che è tipica e caratteristica della nostra associazione dove sono direttamente coinvolti gli stessi genitori. Conosciamo la triste fine di Chris McCandless e sappiamo che fu dovuta ad inesperienza. Nessun Nativo sarebbe mai morto di fame in una foresta così piena di vita. Sono i popoli e le loro culture a salvare ed in ogni villaggio, in ogni comunità, oggi in Italia, nonostante tutto, c’è ancora un patrimonio di conoscenze che non si disperderà se contribuiremo a valorizzarlo.

 

Tesi numero 5: “la scuola”

Con il progetto ministeriale detto: “Alternanza scuola-lavoro” abbiamo la necessità di formulare proposte originali; come l’industria ed il commercio tendono a piegare l’esperienza dei ragazzi ai loro interessi così la natura e le prospettive anche occupazionali che offre vanno messe al centro della nostra riflessione. All’interno delle realtà che conosciamo sono molte le attività tradizionali, dall’agricoltura alla pastorizia, dall’artigianato all’attenzione verso gli equilibri naturali e le possibilità di una loro fruizione consapevole, prima di tutto, però, occorre stabilire almeno due filoni di ricerca: il primo è quella della lingua e del linguaggio, il secondo è quello che potremmo definire: “del cuore calmo”. La lingua rappresenta, come ha insegnato Don Milani nella scuola di Barbiana, la possibilità di essere cittadini a pieno titolo e la capacità di rivendicare i propri diritti. Conoscere la lingua attraverso la quale l’umanità tutta, non solo i suoi scienziati, ha indicato la natura nelle sue forme e nei suoi fenomeni, è essenziale per formare cittadini preparati ai grandi cambiamenti in arrivo. Il cuore calmo è l’esperienza concreta del silenzio e del respiro collettivo che sale dagli ambienti naturali. Con l’inquietudine nel cuore tutto diventa difficile, con un cuore calmo affrontiamo tutte le difficoltà. Tecniche del respiro, yoga e frequentazione consapevole degli ambienti naturali sono ambiti fondamentali anche per una proposta legata al turismo come attività economica. La difesa della bellezza della natura, assieme alle opere dell’uomo che nel tempo hanno saputo confrontarsi armonicamente con essa, sono terreni fondamentali per promuovere consapevolezza e conoscenza. E’ necessario formulare proposte concrete alle scuole, dalle elementari all’università proponendo l’autogestione delle case, innanzitutto come proposta di condivisione e convivenza, parte integrante dell’esperienza e anche come mezzo per limitare i costi delle gite scolastiche. A questo fine la rete internazionale della case è molto importante.

 

Tesi numero 6: “internazionalismo”

Il nazionalismo è il primo nemico della pace e l’ultimo rifugio di tutti i farabutti, come disse qualcuno. Infatti ci chiamiamo: “Internazionale”. La chiusura nazionale ed identitaria è illusoria e perciò molto pericolosa, mina la libertà scivolando inesorabilmente verso la violenza e la guerra. Nelle nostre case c’è convivenza, condivisione, incontro e socialità; quando queste esperienze sono parte consapevole ed integrante della battaglia per la difesa degli ambienti naturali si manifesta una cultura utile alla società e ad ogni persona. E’ cercando di portare anche in Bosnia-Erzegovina la parte migliore di noi che abbiamo intrapreso il progetto Srebrenica, con ragazze e ragazzi della città nella quale si è consumato un genocidio, il più efferato in Europa dalla fine della seconda guerra mondiale. Lavoriamo con loro perché, costruendo la federazione bosniaca degli amici della natura, possano affermare i loro diritti di cittadini europei e assieme la necessità e l’urgenza della pace con la natura, unica vera premessa di quella tra gli uomini. Nostro compito è semplicemente quello di andare a trovarli e frequentare con loro i fiumi, i laghi e le foreste, il cibo, la musica e la poesia della loro terra.

Le offese alla natura e le crisi innescate dal cambiamento climatico trovano nelle culture indigene definizioni chiare e definitive. Incontriamo parole che con grande semplicità descrivono l’esperienza di popolazioni che hanno saputo vivere per decine di migliaia di anni in armonia con gli elementi e per farlo hanno sviluppato una conoscenza preziosa ed insostituibile: “Non siamo gli eredi della terra, l’abbiamo solo in prestito dai nostri figli” ed anche: “Siamo contro il terrorismo dal 1492”. Le loro voci devono trovare peso e ruolo nella nostra riflessione, assieme alle loro pratiche ecologiche e spirituali.   

 

Tesi numero 7: “il viaggio”

Dalla Finlandia all’Africa, è questa la potenzialità offerta ai soci iscritti alla nostra associazione ed il viaggio è parte integrante dell’esperienza che possiamo offrire. Le case ed i rifugi sono la via più diretta e semplice per entrare in rapporto con i popoli e le comunità, contribuendo anche alla loro economia. Un’agenzia di viaggi rivolta agli iscritti ed alle realtà sociali con le quali possiamo convenzionarci è senz’altro un modo per allargare la nostra presenza nella società e per creare anche occasioni di lavoro e di reddito.

Queste sette bozze possono essere solo l’inizio di un percorso che dovrà trovare nell’esperienza fatta finora e negli spunti di riflessione che ci suggerisce concretezza e visione.

 

Italo Bigioli

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