Un Focus sui Macroinvertebrati dulciacquicoli
Nella splendida cornice di Saviore dell’Adamello, durante la giornata del 12 ottobre è stato organizzato un convegno intitolato : “Dalla parte del Fiume: il ruolo del cittadino nella tutela dei fiumi”, organizzato dal Gruppo Italiano Amici della Natura, nell’ambito del progetto EcoCOWaLa. Grazie a questo progetto, insieme a Adamo Irma, Marco Cossu e Luca Fantuzzi abbiamo avuto l’occasione di sviluppare un intervento, il cui obiettivo era informare, dialogare, coinvolgere e sensibilizzare il pubblico sull’importanza della tutela e della conservazione degli ambienti fluviali in ogni loro aspetto, dalle componenti biotiche ed abiotiche, a quelli strutturali e morfologici che li caratterizzano.
I concetti fondamentali che emergono dal nostro intervento sono che i fiumi sono ecosistemi dinamici e vitali che forniscono habitat per una vasta gamma di specie animali e vegetali, e sostegno numerosi servizi ecosistemici. Fondamentali per il ciclo dell’acqua, la loro tutela è essenziale per garantire la sopravvivenza di numerose specie e per il sostentamento di numerose attività umane.
Nello specifico nel mio intervento ho voluto porre l’accento sull’importanza della biodiversità fluviale, indicatore chiave della salute degli ecosistemi acquatici. Una ricca biodiversità garantisce la resilienza degli ecosistemi contro le perturbazioni ambientali e le pressioni antropiche. I macroinvertebrati dulciacquicoli, in particolare, sono indicatori biologici eccellenti della qualità dell’acqua, poiché la loro presenza e abbondanza riflettono le condizioni ambientali del loro habitat.
I macroinvertebrati dulciacquicoli includono insetti, crostacei, molluschi e anellidi che vivono sul fondo dei corsi d’acqua. Questi organismi svolgono ruoli cruciali nel ciclo dei nutrienti, nella decomposizione della materia organica e come fonte di cibo per pesci e altri animali acquatici. La loro diversità e abbondanza sono direttamente influenzate dalla qualità dell’acqua e dalle condizioni che li circondano.
Se l’obiettivo del convegno era quindi affrontare tali tematiche con un pubblico vario e avere un’interazione dinamica con loro, il feedback è stato assolutamente positivo, sinonimo di interesse sia dal punto di vista conoscitivo ma anche applicativo : di voler ed essere coinvolti direttamente nella tutela fluviale.
La conservazione dei fiumi richiede un approccio integrato che includa necessariamente il coinvolgimento e la sensibilizzazione delle comunità locali sull’importanza della biodiversità fluviale. Ed è proprio a questo proposito che mi auspico che progetti simili possano essere organizzati anche in numerose altre realtà, al fine di creare una rete di informazione, coinvolgimento e responsabilizzare dei cittadini su questi straordinari ambienti.
Luca Marcellini